Il
calendario di Emanuela Arcuri di Antanuzzo
Il titolo
è già tutto un programma, e basterebbe per un paro di settimane. Ma...
...Effetti collaterali:
iniziano quando ti presenti dal giornalaio e gli chiedi se per caso, ma giusto
per caso, se, insomma, non è che ti è rimasto un numero di Panorama con il
calendario di "Emanue..." e arriva il primo tremore, prosegui
"...la Arcu" e arriva il secondo tremore accompagnato da una
percezione delle tue potenzialità sessuali nascoste, da toilette. Termini la
domanda "...ri?" e qui ti cedono le gambe, al punto che il giornalaio
esce di corsa dall'edicola e ti presta il primo soccorso. Ti fa la respirazione
artificiale, e, tu, pensando ancora a Emanuela Arcuri gli infili la lingua in
bocca senza pensare che il tizio è un energumeno alto 1,80 pesa 120 kili ha una
barba tipo Bud Spencer, fuma 3 pacchetti di marlboro al giorno (ergo fiatella)
e si alza tutte le mattine alle 4 e mezza per andare a lavoro (riergo
rifiatella). Effetto devastante.
Questo schifato:
1° ti sputa la saliva che gli hai appena riversato;
2° comincia ad urlare: “alimortaccitua, brutto frocio…”
3° ti tira su e ti appiccica al muro e ti ammolla una stecca in faccia, dopo di
che apri la bocca e ti trovi una manciata di Tic Tac al posto dei denti.
Il bello di tutto questo, è che la suddetta figuraemmerda, la fai davanti ad
altri 20/30 personaggi che orbitano intorno all’edicola, mascherati nei modi
più disparati per non farsi riconoscere, e che vorrebbero anche loro acquistare
una copia del famoso calendario.
OK.
Arrivi a casa, finalmente! Togli il cellophane che sigilla Emanuela. Tu lo
togli avidamente, più per paura che lei possa cominciare a sudare per l’effetto
SOTTOVUOTO, che per la voglia di vedere le sue mirabili curve, butti Panorama
(chi cazzo ha mai letto Panorama? Di solito lo compri per il calendario o per
la video cassetta), e tutta la mondezza che c’è dentro (compresa la pubblicità
della superpoltronaultrarelax, delle 50 bottiglie di vino a £ 2.000.000, un
affarone ). Ti fiondi in camera, levi il cappotto, accendi la luce e cominci a
scorrere le foto. Gennaio: la fronte si imperla di sudore; Febbraio: comincia a
sudare tutto il resto; Marzo: S’arza (il gioco di parole, se pur banale, è
d’obbligo); Aprile: avverti i sintomi dell’edicola, ma più moderati; Maggio:
svieni (come dal giornalaio ma più moderato). A questo punto senti dell’umido
sulle tue labbra e sul collo. Pensi, tutto eccitato, che sia il giornalaio
(grasso, barbuto e incazzato) che ti presta aiuto, ma ti ricordi che lo hanno
arrestato per lesioni un’ora prima. Escludi anche la possibilità che possa
essere Emanuela Arcuri. Apri gli occhi e vedi il tuo barboncino nano che ti ha
scambiato per una cotoletta e cerca di portarti in salotto per leccarti con
comodo sul divano.
A questo punto rimpiangi il buon vecchio calendario di Padre Pio, con tanto di
ricetta per il risotto coi funghi, le previsioni del tempo per tutto l’anno (e
ci prendono pure) e la frase del mese tipo: “L’uomo vero è quello che sa
resistere alle tentazioni".
Vallo a dire a me, che mi sono fatto una pomiciata col giornalaio di via
casilina per due tette su un pezzo di carta.
Antanuzzo