DISINTEGRATO  di Ramon, 24 luglio 2002

 

 

questa è la sensazione che ho provato ieri sera alla fine del concerto dei cure.

 

a dire il vero è bastata solamente la base scampanellante che introduce l'idilliaca "plainsong", meraviglioso pezzo di apertura del disco "disintegration" e dell'esibizione, vedere robert smith e compagni salire sull'essenziale palco "vestito" solamente di batteria, tastiere e 7-8 tra chitarre e bassi, ed attendere le "4 battute" del batterista jason cooper che hanno dato il via ad uno spettacolo grandioso!

 

ragazzi, da quel momento, e per ben 160 minuti, sono stato ripetutamente trapassato, sezionato, invaso, illuminato, riempito dalle penetranti note create magicamente dalle chitarre di robert e perry, dai colpi di basso di simon, dai ritmi decisi di jason, dagli effetti di roger... una cascata di emozioni indescrivibili, vissute grazie a brani provenienti da quasi tutti gli album, anche i più vecchi, e dalla soave e ancora sorprendente voce di robert, come sempre scuro, pacato e coi capelli arruffati.

 

Ebbene si, siamo stati la, io e la mia amica paoletta, finalmente uniti in uno spicchio di paradiso che da anni sognavamo insieme, avvolti da un'atmosfera surreale fissata da sguardi sognanti e soddisfatti, vogliosi di ricevere tutta la carica e l'energia di quei suoni che sembravano fatti apposta per i nostri corpi e anime!

 

open, torture, the kiss, pornography, watching me fall, bloodflower, doing the unstack, one hundred years... i pezzi volavano fluttuanti tra la folla, fino ad arrivare all'apoteosi con disintegration, a forest, inbetween days, love song, just like heaven, charlotte sometimes, e per terminare in grande stile sulle note di faith!

 

che musica ragazzi, che atmosfera, che pienezza... alla fine guardavamo carichi di emozione i nostri eroi salutarci mentre lasciavano il prato dalla scalinata sotto la monte mario.

 

momenti di vita imperdibili, momenti di vita da vivere al massimo dell'intensità!

 

 

ramon