DISINTEGRATO di
questa è la sensazione che
ho provato ieri sera alla fine del concerto dei cure.
a dire il vero è bastata
solamente la base scampanellante che introduce l'idilliaca
"plainsong", meraviglioso pezzo di apertura del disco "disintegration"
e dell'esibizione, vedere robert smith e compagni salire sull'essenziale palco
"vestito" solamente di batteria, tastiere e 7-8 tra chitarre e bassi,
ed attendere le "4 battute" del batterista jason cooper che hanno
dato il via ad uno spettacolo grandioso!
ragazzi, da quel momento, e
per ben 160 minuti, sono stato ripetutamente trapassato, sezionato, invaso,
illuminato, riempito dalle penetranti note create magicamente dalle chitarre di
robert e perry, dai colpi di basso di simon, dai ritmi decisi di jason, dagli
effetti di roger... una cascata di emozioni indescrivibili, vissute grazie a
brani provenienti da quasi tutti gli album, anche i più vecchi, e dalla soave e
ancora sorprendente voce di robert, come sempre scuro, pacato e coi capelli arruffati.
Ebbene si, siamo stati la,
io e la mia amica paoletta, finalmente uniti in uno spicchio di paradiso che da
anni sognavamo insieme, avvolti da un'atmosfera surreale fissata da sguardi
sognanti e soddisfatti, vogliosi di ricevere tutta la carica e l'energia di quei
suoni che sembravano fatti apposta per i nostri corpi e anime!
open, torture, the kiss,
pornography, watching me fall, bloodflower, doing the unstack, one hundred
years... i pezzi volavano fluttuanti tra la folla, fino ad arrivare
all'apoteosi con disintegration, a forest, inbetween days, love song, just like
heaven, charlotte sometimes, e per terminare in grande stile sulle note di
faith!
che musica ragazzi, che
atmosfera, che pienezza... alla fine guardavamo carichi di emozione i nostri
eroi salutarci mentre lasciavano il prato dalla scalinata sotto la monte mario.
momenti di vita
imperdibili, momenti di vita da vivere al massimo dell'intensità!
ramon