A.A.A. Cercasi DeeJay!                18/12/2002

 

 

Siamo tutti più o meno coetanei,

e sono sicuro che anche voi vi ricordate durante l’adolescenza il giro di cassette mixate dai DJ nelle discoteche più in voga, o ancora meglio le nottate passate a registrare dalla radio il fantastico programma di Faber Chucchetti!

 

Personalmente ero affascinato dalla fluidità e continuità della musica, dagli skretch ritmati, dai pezzi con due brani perfettamente sincronizzati che andavano avanti, dal cercare di riconoscere dalle prime note il pezzo inserito sotto.

 

Non ho mai abbandonato questa passione, anzi, col tempo ho affinato l’orecchio e la mia integrazione totale con la musica, grazie anche alle tantissime e bellissime serate passate insieme a voi.

 

Ma ora le cose sono cambiate. La maggior parte dei locali e delle feste sono gestite da DJ improvvisati che nel migliore dei casi hanno un buon gusto musicale, che sparano pezzi disparati e a volte scombinati tra loro dalla prima all’ultima nota, che abbassano il volume, cambiano brano e rialzano! Ma insomma, questo non è mixare, questi non sono DJ!!!

 

Non puoi alternare black, techno, anni ’80, commerciale, rock, sigle dei cartoni animati e Caterina Caselli a “cazzo de cane”!!! Tutto deve avere un senso, una logica, una sequenza… la musica deve partire soft, salire gradualmente di ritmo, portarti al top dell’emozione e tenerla sempre alta fino a diminuire pian piano che aumenta la stanchezza!

 

E’ sempre più raro trovare DJ che ti diano ancora questo tipo di emozioni, e sono veramente seccato e dispiaciuto da questa tendenza!

 

Viva i DJ professionisti, abbasso i cialtroni che si spacciano per tali!

 

 

 

 

Ramon