Buon Natale - di Roy 15 dicembre 2003
Alzarsi alle sette per essere
operativi alle 9,00, dopo un’oretta di apnea nel traffico tossico di questa Roma
monumentale, splendida, che tutto il mondo ci invidia.
Sveglia insistente, doccetta lampo, colazione
variabile, cravatta ben serrata, camicia tesa, ascella deodorata per
un’autonomia di almeno 12 ore e… Vvvia!
Tutti giù! Ttutti in fila, in sella al ronzino o
dentro la macchinetta, sconquassata dalle guerriglie urbane di ogni mattina.
Sconquassata, ma in regola: con tutti i tagliandi,
il bollo, l’assicurazione, il bollino blu per il controllo dei gas inquinanti,
l’auricolare inserito e le cinture di sicurezza allacciate! Tutto previsto,
tutto a prova di polizia, carabinieri e vigili urbani!
Un parcheggino facile facile (MIO!-ZAC-ZAC) e
voilà!
Raggiunto finalmente l’ufficio?
Si, eccolo!
Benvenuti a Babele, dove il miglior progetto
realizzato è un albero a punta, che viene giustamente esposto con orgoglio
all’ingresso, perché addobbato entro il tempo utile, utilizzando i colori
aziendali; dove le assunzioni servono per ottenere i finanziamenti e non per
realizzare i nuovi progetti; dove questi ultimi sono valutati da chi dovrebbe
farli; dove l’alta formazione prevede l’insegnamento del telefono e delle
tabelline; dove il vertice aziendale è ignoranza mista a presunzione; dove non
ci sono regole quando va tutto bene; dove l’importante è dire per apparire e non
fare per essere.
Però, se ti impegni, puoi tranquillamente meritarti
anche un 10-12 ore al giorno di lavoro () e tornartene nel sontuoso guscio,
giusto in tempo per allestire una sbobba, procacciarti del pane o tirar fuori
dal congelatore una confezione di sana carne bianca. Voilà!
Alla cena mi accompagna invadente il declino del
mio paese e la stupidità del suo popolo, confermata puntualmente dai racconti
serali del Tg sui maneggi del nostro governo ().
Il DVD serale (figatapazzéscka) si rivela spesso
l’apice della giornata!
Ma non è sempre così, perché spesso la faccenda si
elettrizza, ovviamente, con salti mortali di vario tipo e, di tanto in tanto, un
po’ di svago!
Nel mio caso particolare, quanto sopra detto non ha
senso.
Non serve a nulla, perché non ha futuro.
Mi sembra che gli stessi eventi accadano ormai solo
perché possano riaccadere, senza, nel frattempo, accendere desideri e aprire
prospettive…
mi sento tanto un cricetino che corre, fermo nella
sua bella ruota!
Che carinooo!!! Sei fortunato, sai??? Abbiamo rinunciato ad una calda
stola pelosa, pur di salvarti la vita!!!
Grazie, di cuore!
E se il futuro c’è non posso guidarlo, perché io
non lo vedo.
Non saprei neanche dove e come costruirlo.
Tanto vale... io scendo dalla rotella e sabato me
ne vado in vacanza!
Giovedì, nella speranza di beccare qualcuno di voi,
appoggio con tutto il cuore la festa di natale proposta dal buon Pedro.
Fosse mai...
Buon Natale a tutti gli occhioni!
Comunque ci sentiremo presto...
per affetto e, purtroppo, per paura.