1° motoraduno dell'occhione (Motocchione) - altipiani d'arcinazzo 02/08/2003 - di Aitan


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La svaglia suona alle 8 di sabato mattina...apro gli occhi e mi domando chi sono, da dove vengo ma soprattutto dove devo andare...poi vedo la giacca, il casco, i guanti e allora ricordo che è il grande giorno: l'appuntamneto con le due bicilindriche mi aspetta. In un baleno mi preparo e alle 9 in punto sono sotto casa di Moon. Nessuno all'orizzonte se non fosse per una bionda che si affaccia dal terzo piano. Lei è sveglia da circa 2 ore ha già pulito tre volte bagno, cucina e camera da letto e si prepara a fare un mezz'ora di footing! Finalmente arrivano le ducati con i loro rombi: prima Ramon e poi con molta calma Pedro. Sono contento come un pupo, non vedo l'ora di salire in sella e andare. E mi domando: chi è lo smanettone?
Il bolide rosso semi-carenato e l'abbigliamento non lasciano dubbi: è Pedro! Si parte in direzione Tiburtina, il traffico è intenso e il caldo aumenta, bisogna abbandonare al più presto i centri abitati per poter dare sfogo alle cavallerie. Finalmente la strada si perde in mezzo ai boschi e non ci sono più incroci e macchine. La mano destra mi prude vorrei spalancare, e fare un pò di scintille con le pedane e magari con la marmitta...poi la razionalità predomina sull'istinto e inizio a godermi il paesaggio (non sei a Vallelunga, non hai la tuta, ci sono alberi, muretti e scarpate!). Le vallate e i ruscelli, sono attraversate da mille curve che si susseguono. L'aria si rinfresca: l'ombra degli alberi e qualche nuvola rendono la passeggiata ancora più piacevole.
Certo il prurito alla mano continua a farsi sentire le curve si susseguono e Pedro mette la moto in piega in ogni condizione: macchine, autobus, bambini che attraversano, trattori, speed triple e mitiche 851!
E' stato tutto meravoglioso, i paesini le soste ma soprattutto le persone che abbiamo incontrato (il fruttivendolo, la mora e la rossa, i vigili urbani) per non parlare del ristorantino vicino al ruscello (che dormita!). E' stata una passeggiata in moto memorabile e il ritorno in autostrada mi ha permesso di sfogare qull'istinto che mi impediva di controllare il polso...220 di tachimetro sono sempre indescrivibili: l'adrenalina e l'impossibilità di respirare sono emozioni troppo forti. Spero che il Motocchione si ripeta al più presto. A settembre il tempo è perfetto e le sagre sono in ogni paesino.

 

Aitan3 (alias Ginevra)