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Sto sul letto, il
caldo trasuda dai muri cola a terra come la cera sciolta di una candela
respiro a fatica, la schiena è piena di gocce
di sudore, anche le mie gambe
il mio petto, il collo e il viso.
due mosche di merda girano come avvoltoi
intorno a me sperando che sia morto, ogni tanto si posano sulla mia
schiena per succhiare l’acido del mio sudore. le caccio via con la mano.
mi alzo dal letto come appena uscito dalla
doccia, accendo la radio
il DJ ha appena messo su BLACK dei Pearl Jam,
alzo il volume fino all’inverosimile.
mi spacco sul letto su cui il sudore ha
lasciato l’impronta del mio corpo, 'na sacra sindone de sudore.
nella penombra del pomeriggio vedo la musica
che fende l’aria stagnante,
mi passa attraverso.
il mio corpo è una nuvola bianca, soffice e
torbida.
la musica fende la mia candida essenza come
raggi di luce, mi entra dentro, travolge i miei polmoni, il mio cuore le
vene il mio cervello. mi vedo camminare nel cielo leggero sono inebriato,
per alcuni istanti non sento il caldo, il freddo, il mio corpo si solleva
dal letto…finalmente non penso a niente, a questa fottutissima estate del
cazzo…
la canzone finisce, ascolto la voce del DJ
che vibra mentre parte in sottofondo il brano successivo, JEREMY che sfuma
in pochi secondi.
apro gli occhi, prendo il libro sul comodino
e lo abbatto sopra una delle mosche che resta spiaccicata sul muro.
l’ennesima vittima della torrida estate.
ripulisco Bukowsky e lo rimetto a posto,
vicino alle Rizla, ai residui di tabacco.
Cazzo… Fusco, stavolta me l’hai data proprio
buona!!!
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