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di Zia Franka -
15.11.2004
Questa
è una storia di emarginazione, di pregiudizi e di riconoscenza...ma sopratutto,
è una storia vera.
ieri pomeriggio stavo lavorando a piazza Cavour per un concerto che si sarebbe
tenuto sulla piazza. Sul giardino centrale vediamo due tizi che armeggiano
intorno ad un motorino, ci avviciniamo e vediamo che uno di questi è un nomade
sulla quarantina che tiene in mano un giraviti e l'altro un extracomunitario
dell'est europa che lo sta aiutando.
Io e il mio collega ci guardiamo e ci viene in mente l'equazione:
nomade+extracomunitario+giraviti+motorino=stannoaffanacosabrutta.
Ci avviciniamo e chiediamo cosa stessero facendo, il nomade leggermente alterato
dall'alcol ci risponde che il motorino è il suo e che ha perso le chiavi, poi
imprecando dice:" ma come fanno i ladri a fregarsi un motorino in 20 secondi, io
sono due ore che sto quà e ancora non ci riesco ad aprirlo". Mi metto a ridere e
gli chiedo i documenti per evitare di andare su Strisci ala Notizia.
Il motorino era il suo per davvero.
Gli dico che di li a poco ci sarebbe stato un concerto e che il motorino lo
doveva togliere comunque e lui molto gentilmente mi dice che lo avrebbe fatto.
Dopo un paio d'ore un venditore di una banco ambulati di libri (per Whittard:
Marco per capirci) mi porta un mazzo di chiavi e mi dice che la sera prima l'ha
trovato attaccato ad un motorino sulla piazza e che nessuno le aveva reclamate.
Mi viene subito in mente il nomade e, prese le chiavi, mi precipito verso il
motorino per provare se fossero proprio di quello. Erano loro!
Cerco il nomade ma si era dileguato.
Finisce il concerto, con circa 500 ragazzine in delirio per i Gemelli DIversi e
ti ribecco il nomade. Lo chiamo e gli faccio vedere il mazzo di chiavi.
Resta qualche istante folgorato con lo sguardo fisso sulle chiavi come se avesse
visto Padre Pio, un lingotto d'oro o il contenuto delle mutandine della Ferinni.
Appena si riprende mi guarda ed urla:
"TU SEI RE...TU SEI RE" io, in mezzo alla gente non sapevo dove andare a
nascondermi, il mio collega che rideva e lo zingaro che cercava di abbracciarmi.
"IO DEVO RINGRAZIARTI, TI DO UNA COSA"
attenzione, perchè ciò che segue è veramente accaduto e io ho rischiato di
morire:
si infila un mignolo, su cui erano incastrati due anelli d'oro, in bocca e tutto
insalivato cerca di sfilare i due anelli. Ne toglie uno, e poi l'altro. Lo
prende e me lo porge: "QUESTO E' PER TUA DONNA" tra me e me ho pensato "guarda
sto stronzo, me sta a pija per culo", io rifiuto e gli dico che non c'è bisogno
ma lui mi prende la mano e mi mette l'anello nella mano. Io lo ringrazio e gli
chiedo come si chiama: "io sono Tony, Tony lo Zingaro, tu mi hai salvato"
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