Poppy incontra Tarantino

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di Poppy - 18.05.2004

 

Quentin Tarantino vive in una di quelle case che si comprano appena si ha successo. Una fantasia spagnola con torrette e colonnati in cima alle colline di Hollywood.
La sua epopea di vendetta e kung-fu è appena arrivata alla conclusione con Kill Bill Vol.II.
Mi accoglie con una stretta di mano distratta invitandomi a seguirlo nel suo home-theatre privato.Dopo l'improvvisa popolarità, Tarantino ha goduto di una celebrità più da rock-star che da regista, ma i suoi eccessi esasperati non riescono a nascondere che in fondo è il più grande secchione del cinema, un ex commesso di un negozio di video capace di passare ore farneticando sulle sceneggiature dei film di arti marziali e la loro influenza sullo spaghetti western.
Non si è interessato molto della guerra in Iraq, ma gli ha fatto molto piacere sapere che nel palazzo di Saddam i soldati americani hanno trovato una copia di Pulp Fiction.
P: Non facevi film da sei anni. La pressione sarà stata fortissima...
Q: Se c'è stata pressione è stata quella che mi sono fatto da solo per superare me stesso. Volevo fare un film migliore di Pulp Fiction,. Kill Bill è un film per il pubblico. L'ho immaginato come un concerto rock che facesse ballare tutta la sala.
P: I due film sono costruiti interamente su Uma Thurman...
Q: Ho scritto il copione da solo, ma ne discutevamo continuamente. In pratica mi sono trasferito a New York per esserle più vicino...
P: Si dice che abbiate una storia...
Q: Non c'è niente di vero. Forse è per il modo in cui la filmo. Sono sempre alla ricerca di quella scintilla nell'occhio, quel tremolio della gola.
P: I tuoi film sono famosi anche per l'utilizzo della musica. Che cosa scoltavi quando eri piccolo?
Q: Il primo disco che mi sono comoprato è stato The Portridge Family Album...ma la vera svolta musicale è arrivata quando sono stato con la mia prima vera ragazza, una grande fan di Bob Dylan. Improvvisamente ho pensato: "Voglio essere per il cinema quello che Dylan è per la musica."
P: Com'è cambiato il cinema dopo il successo di Pulp Fiction?
Q: Dicevano che la violenza de Le Iene allontanava il grande pubblico. Io amo il cinema violento come altri amano i musical. Quando Pulp Fiction uscì nelle sale, il pubblico dimostrò di essere sulla mia stessa linea per quanto riguarda la violenza e il senso dell'umorismo. Ma all'inizio mi hanno rotto le palle in tutti i modi.
P: In Kill Bill i personaggi femminili si riempiono di botte...C'è qualcosa che non quadra in questo, ma è veramente eccitante...
Q: E' chiaro! Quando vedi due donne bellissime che si fanno veramente del male prendendosi a pugni in faccia, questo sì che impressiona, molto di più che con due uomini. C'è un qualcosa di meravigliosamente osceno nel vedere due donne combattere.
P: A parte la violenza, ci sono altri elementi indispensabili nei tuoi film?
Q: Visceralmente metto i film sullo stesso piano del sesso e delle droghe. Ti fanno sballare e ti fanno eccitare. Non sono proprio il tipo che cerca di trasmettere una grande idea. Non sono il tipo di grandi ideali.
P: ok Quentin...è stato veramente un piacere parlare con te...a proposito...ma cosa c'era in quella sigaretta che mi hai offerto...mi sento un pò...strana...
Q: Tranquilla Poppy, a tutto c'è rimedio!!! Manda i miei saluti anche agli altri Occhioni!
P: Grazie...